Riciclo E Riuso

dal sito http://www.occhiodelriciclone.com

Riuso: la priorità scomparsa

Riciclaggio, compostaggio, termovalorizzazione, discarica…fra tutte le possibili destinazioni degli scarti l’unica della quale non si parla, nel bene o nel male, è la possibilità del riutilizzo non industriale (di seguito abbreviato RNI). Eppure riusare o recuperare i materiali così come sono, senza nessun trattamento industriale, è palesemente la pratica più ecologica e conveniente. Se è così, come mai di questa soluzione non si parla e l’RNI sembra dover rimanere una pratica riservata a poche frazioni di rifiuto, come ad esempio gli inerti o i vestiti in buono stato?

Le potenzialità del RNI non vengono neanche valutate: le categorie che classificano i flussi di scarti sono stabilite solo in base ai materiali o a caratteristiche generiche. Per ora i rifiuti sono considerati ingombranti o inerti, legnosi o ferrosi, e via dicendo. Per quantificare le possibilità del RNI gli scarti dovrebbero essere invece classificati, semplicemente, come armadi, comodini, barattoli, lattine, lavatrici, frigoriferi o reti da materasso.

Ogni giorno nel Lazio tonnellate di materiale immediatamente riutilizzabile viene smaltito in discarica, producendo un notevole costo ambientale ed economico. Per questo materiale uno sbocco alternativo alla discarica non è difficile da immaginare: nella nostra regione esiste un fiorente mercato dell’usato, composto da rigattieri e da soggetti in franchising, da operatori autorizzati o abusivi che lavorano nei numerosi mercatini.Se questo settore fosse implementato nel piano di riduzione dei rifiuti, non solo si annullerebbe l'impatto ambientale dovuto allo smaltimento in discarica di una grande quantità di materiale, ma si riuscirebbero anche ad ottenere guadagni lì dove ora esistono solo costi.

Anche il riciclaggio industriale può rappresentare un guadagno, ma il materiale trattato per essere avviato a riciclaggio ha in sé stesso un valore molto minore rispetto allo stesso materiale quando questo compone un prodotto finito che può essere immediatamente (o quasi) rimesso in circolazione. Inoltre i processi di trattamento e riciclaggio presentano comunque un certo grado di impatto ambientale. Spesso il riciclaggio industriale è l’unica soluzione praticabile ma tutte le volte che è possibile occorre dare priorità assoluta al RNI.I guadagni ottenuti dalla vendita sistematica e all’ingrosso di materiali riusabili agli operatori dell’ usato potrebbero facilmente raggiungere una consistenza tale da consentire la riduzione della tariffa dei rifiuti, che pesa sempre più sull'economia delle famiglie.

Per la realizzazione di questa politica la buona salute del settore dell’usato è indispensabile, e quindi bisognerebbe incentivarlo. Ma in molti casi, come a Roma, si fa esattamente il contrario: molti operatori rischiano quotidianamente il fallimento perché, nonostante chiedano a gran voce di essere regolarizzati, sono costretti all'abusivismo e sono esposti a multe salatissime, che a volte non riescono a pagare.Le possibilità del riutilizzo non industriale non si riducono solo al settore dell’usato tradizionale, che rimette in circolazione solo cose immediatamente riusabili o facilmente restaurabili, mantenendo la funzione d’uso originaria: una grande quantità di scarti può essere recuperata in settori di avanguardia, come la bioedilizia, o dalle industrie che hanno interesse a riutilizzare componenti dei loro prodotti, oppure dai molteplici soggetti economici che impiegano gli scarti in attività sperimentali come il riassemblaggio di computers o la realizzazione di accessori e di opere artigianali e artistiche.

Alcuni prototipi già esistenti di oggetti realizzabili recuperando scarti non hanno la possibilità di essere prodotti in scala solo perché ancora non esiste un rifornimento sistematico della tipologia di scarto necessaria alla loro costruzione.Introdurre il RNI come priorità (non solo sulla carta) significa quindi entrare in sinergia con tutti i soggetti capaci di assorbire un'offerta di scarti, utilizzare manodopera specializzata per lo smistamento, il restauro e lo smontaggio, immaginare sistemi di raccolta più accurati, creare depositi ad hoc per stoccare e distribuire le merci.

Si tratta di un processo innovativo ma semplice che aspetta solo un atto di buona volontà per essere avviato.

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